Gli ultimi anni ci hanno visto vivere e vedere sotto un occhio diverso le nostre abitazioni. Complici i mesi di pandemia, infatti, ci siamo ritrovati ad abitare molto di più le nostre case e molto spesso siamo stati costretti a ripensarle per adattarle alle nostre rinnovate esigenze (pensiamo allo smartworking e alla DAD). Altre volte sono stati semplicemente il maggior tempo libero a disposizione e anche la necessità di svago a portarci a sperimentare nuovi abbinamenti negli interni: spostamenti di mobili, acquisto di nuovi componenti, nuovi colori alle pareti.

Nell’ultimo periodo si può quindi dire che l’interesse per l’interior design sia cresciuto anche tra i non addetti ai lavori. Ma come nasce l’interior design ed esattamente di cosa si occupa  chi lavora in questo campo?

Che cos’è l’interior design

Architettura d’interni, design d’interni, interior design: sono tre i nomi con cui in Italia è conosciuta questa disciplina. Si tratta di una professione ibrida, che è ben rappresentata dai termini estetica e funzionalità.

Infatti il professionista si occupa di progettare gli ambienti da un punto di vista estetico ma anche funzionale. La sua missione è quella di rendere gli spazi accattivanti e anche…comodi! Questo lavoro, infatti, mira a trovare l’armonia degli interni, che siano ambienti domestici, lavorativi, commerciali o relativi a strutture ricettivi.

La professione richiede quindi sia competenze tecniche utili alla progettazione degli ambienti, sia un buon gusto estetico, indispensabile per trovare l’armonia degli spazi. L’interior designer si ritrova a lavorare su aspetti strutturali e di progettazione tecnica, arredamenti (che progetta anche!), illuminazione, colori, textures, materiali.

In questo lavoro sono fondamentali una certa sensibilità e una buona capacità di ascolto, indispensabili per soddisfare le esigenze e le richieste dei clienti, ma anche per coniugare le loro idee quando non hanno una strada ben precisa da percorrere.

Anche se spesso il professionista in questione è un architetto, la laurea in architettura non è l’unico percorso possibile per entrare in questo settore dal punto di vista professionale. Esistono infatti percorsi triennali che formano già verso questa disciplina.

Dopo una breve panoramica sul settore e sulle peculiarità di questo mestiere, vediamo le tendenze che in questi mesi stanno spadroneggiando nel settore.

 Funzionalità e multifunzionalità

I mesi di pandemia ci hanno messo di fronte a rinnovate necessità, frutto della nuova quotidianità che in tanti hanno dovuto affrontare. Lo smartworking e la didattica a distanza hanno più che mai reso necessario un ripensamento degli spazi, soprattutto in termini di funzionalità e multifunzionalità.  Tavoli ampi e multiuso, sedie pieghevoli, numerose prese elettriche: tutti aspetti indispensabili per costruire il proprio home office e rendere più vivibile gli spazi dedicati allo studio e alle videolezioni, ambienti vissuti ora più che mai.

Anche le pareti attrezzate con grandi scaffali e l’arredamento modulare sono stati oggetto di grande interesse nell’ultimo periodo. Soprattutto le librerie a dimensione di parete vengono molto apprezzate. Una nota merita anche l’arredamento a scomparsa, che risponde perfettamente alla crescente esigenza di spazio negli ambienti domestici.

Stili

Gli stili per gli interni in voga al momento hanno qualche punto in comune – come toni neutri, materiale grezzi, artigianalità – ma presentano comunque forti caratteri distintivi.

Ad esempio lo stile nordico, di tendenza ormai da qualche anno, continua ad essere apprezzato. Linee pulite, colori chiari (con una presenza importante del bianco), elementi in legno e tessuto sono le caratteristiche di questo mood, che fa dell’armonia e del relax i suoi capisaldi.

Da questo stile prende spunto il japandi, che coniuga lo stile giapponese con quello nordico: due mood che non rappresentano solamente uno stile nell’arredo e nella progettazione degli interni, ma anche una filosofia di vita. Il punto di incontro tra Giappone e Scandinavia produce uno stile caratterizzato da materiali naturali, essenzialità, colori neutri (più tipicamente nordici) o più scuri (tipicamente giapponesi) a seconda delle declinazioni che si vogliono dare. Non mancano all’appello piante, con diverse dimensioni e caratteristiche.

Un altro stile molto in voga da qualche anno e che resiste anche nel 2021 è quello industriale: grandi stanze in cui prevalgono toni freddi (nero, grigio), il ricorso ad acciaio, ferro, materiali grezzi (come il legno), mattoni rossi a vista sulle pareti. Non mancano il cemento e tubature a vista. Lo stile industriale è quello dei loft americani, tipicamente newyorkesi!

Al polo opposto troviamo il country chic, lo stile da “vita di campagna”: cucine e pavimenti in legno, travi a vista sul soffitto, toni chiari, materiali grezzi, arredamenti e complementi artigianali, che uniti creano un’atmosfera calda e accogliente.

Gli amanti del verde apprezzeranno sicuramente la tendenza urban jungle, che porta letteralmente il giardino in casa e lancia tra le tendenze dell’anno l’interior gardening. Questo stile, come si può immaginare, è caratterizzato da una forte presenza di piante di diverso calibro, elementi in legno, materiali grezzi, arredamento e accessori artigianali, tonalità verdi, marroni e del bianco. Non mancano carta da parati con piante e fiori e dettagli vintage.

Arriviamo infine proprio al vintage, che non è da considerare un vero e proprio stile, ma un elemento che accompagna altri stili o una declinazione che ogni stile può avere (infatti esiste anche il nordico vintage!). Arredamenti d’epoca, complementi che tipicamente si trovano nei mercati di antiquariato, accessori per pareti che si ereditano dalle vecchie case di famiglia. Il vintage non è una tendenza solamente nell’abbigliamento, ma anche nell’arredo e si tratta di un trend che ben simboleggia la ricerca sempre più sentita di una vita sostenibile.

Colori

Gli stili più in voga influenzano anche i colori di tendenza: toni chiari e neutri (bianco, grigio) sono molto apprezzati. Accanto a questi troviamo tonalità più accese, come quelle del verde e del blu (spesso accompagnato al giallo e all’oro), e i colori caldi della terra come il marrone, l’ocra e l’arancione.

Design e tecnologia

Il design d’interni è legato sempre di più alla tecnologia: purificatori d’aria che sono anche pezzi di design, impianti suono, spazi idonei per grandi smart tv, la domotica. La progettazione degli spazi è sempre più legata all’inserimento di questi elementi, che in un modo o nell’altro stanno entrando stabilmente nelle nostre vite.

Luce naturale

Grandi aperture che fanno entrare più luce naturale: una delle tendenze degli ultimi mesi è proprio la ricerca di un’illuminazione che sia il più possibile non artificiale. A contribuire alla creazione di un ambiente luminoso sono anche colori chiari per le pareti e specchi, che rendono gli spazi più ampi e quindi amplificano anche l’effetto benefico della luce naturale.

Sostenibilità…

…Nei consumi e nei materiali. I nostri stili di vita devono necessariamente adattarsi alle necessità ambientali: oltre all’alimentazione e ai mezzi di trasporto, un altro aspetto su cui possiamo lavorare per salvaguardare l’ambiente solo le scelte che facciamo nel progettare e arredare le nostre case. Non solo per quanto riguarda il consumo di energia, ma anche per quanto riguarda i materiali con cui i pezzi d’arredamento vengono prodotti: sempre più si preferiscono componenti d’arredo realizzati con materiali riciclati, di scarto, durevoli nel tempo.

Legno, metallo, acciaio, vetro, pietra: i materiali che stiamo riscoprendo e apprezzando sotto una nuova luce. In particolar modo il legno, che noi di Lucendi conosciamo bene, è un buonissimo materiale che coniuga resistenza nel tempo, estetica, sostenibilità (compatibilmente con coltivazioni e tagli che avvengono nel rispetto dell’ambiente).